I Mastini lottano da Mastini e sfiorano l’impresa epica. Il sogno che si infrange Tragust. Due pali e qualche episodio dubbio, ma i gialloneri “ci sono” da protagonisti, proprio come i nostri fantastici tifosi.
Merano 19.01.2020.
La prima volta di Varese in finale di Coppa Italia coincide con una sconfitta 6 a 5 maturata non senza polemiche a causa di episodi che hanno dato adito a più di un rammarico da parte dei giocatori gialloneri anche per l’epilogo finale. I Mastini in rimonta hanno fatto vedere i sorci verdi al Merano negli ultimi istanti di gara, con Tragust assoluto protagonista. Partita condizionata dai primi dieci minuti del primo tempo quando i Mastini sono andati sotto di tre reti, per poi inseguire sempre con la voglia di reagire, sfiorando il miracolo sportivo sul finale. Le reti meranesi siglate con l’uomo in più hanno fatto la differenza.
In seguito ad un inizio equilibrato arriva la prima rete del Merano dopo 5 minuti a rompere l’equilibrio, per altro molto contestata dai giocatori gialloneri per una possibile carica su Tura. La quaterna arbitrale convalida il gol nonostante il giocatore del Merano frani addosso al portiere giallonero. Il Varese probabilmente subisce psicologicamente la decisione e dopo due minuti capitola ancora: balla l’azione del Merano che trova liberissimo Nardi a un paio di metri dalla porta. I gialloneri macinano qualche azione ben orchestrata, ma la penalità in attacco presa da Asinelli costringe gli uomini di Da Rin a subire il powerplay avversario che dopo pochi secondi è efficace.
I gialloneri lottano e reimpostano la sfida come se nulla fosse .Tragust toglie il disco dalla porta sulla conclusione di Tedesco prima e di F. Borghi poi. I Mastini hanno una duplice occasione che potrebbe materializzarsi durante un powerplay che dura oltre 3′ con anche una trentina di secondi in 5 contro 3, ma Tragust c’è su Raimondi e qualche istante dopo il palo respinge la conclusione dalla lunga distanza di Schina. I Mastini lottano e creano pressione nel terzo di difesa delle Aquile, ma senza riuscire a ridurre il divario.
Il secondo tempo è di marca diversa e il Varese gioca bene, anche se nelle situazioni di inferiorità numerica subisce ben due reti. I gialloneri nel secondo tempo “dominano” il Merano e creano tantissimo occasioni, ma Tragust appare insuperabile, tranne che nel tiro dalla distanza. Prima Vanetti e poi Schina rialzano le quotazioni giallonere con due conclusioni da lontano che battono inesorabilmente il portiere avversario. Lo stesso goalie si supera su Raimondi e ancora su Schina con un doppio intervento. L’occasione per ridurre lo svantaggio capita proprio a quest’ultimo lanciato tutto solo dalle retrovie ma l’uno contro uno con Tragust non è vincente. Qui gli animi si scaldano perchè il portiere altoatesino viene letteralmente graziato dalla quaterna arbitrale che sorvola su una bastonata rifilata, dallo stesso, al giocatore varesino. Le proteste gialloneri non sortiscono effetto e in panca puniti ci finisce nuovamente Schina reo nell’inerzia dell’azione di aver “toccato” l’estremo difensore. Sugli sviluppi del powerplay il Merano segna la quinta marcatura con un’ottima conclusione dalla distanza. Varese si difende con le unghie e con i denti in modo ordinato in 3 per oltre 4′ dimostrando unità e compattezza.
Purtroppo le situazioni di uomo in più sorridono al Merano che ha modo di sfruttare il “pezzo forte”, ovvero il powerplay, determinante in ben tre occasioni. I Mastini ci sono e non mollano nulla.
Il terzo tempo e da cineteca: veloce, emozionante, vivace e godibile. I Mastini ci credono e insidiano costantemente la gabbia di Tragust che si erge assoluto protagonista, come quando a 20” dalla fine compie un prodigio su una staffilata di Marcello Borghi. I gialloneri non lasciano nulla di intentato, tenuti in piedi da Tura e da un “cuore grande così” che è di tutti, compresi quei tantissimi tifosi giunti da Varese che non hanno smesso un sono minuti di inneggiare alla squadra, salutandola alla fine con un degno tributo da “vincitori”. Il cuore non è bastato, non è bastata la magia di Tedesco che ha realizzato una rete da cineteca, così come non sono bastate le due reti dei Borghi, ma una cosa è certa: questo cuore giallonero non finirà mai di battere. La consapevolezza di potersela giocare, nonostante qualche decisione avversa, è sicuramente ciò che scaturisce da questa sconfitta.
L’occasione si ripresenta subito: sabato al Palalbani alle ore 18.30, per il campionato arriverà proprio il Merano.
Merano – Mastini Varese 6 – 5 (3:0 2:2 1:3)
4’41” (M) Ansoldi, 6’59” (M) Nardi (Mitterer), 9’27” (M) Ansoldi (Carpino) PP1, 27’09” (M) Borgatello (Ansoldi, Pontus Moren), 27’41” (MV) Vanetti (Schina, Ross Tedesco), 28’42” (MV) Schina (M. Borghi, Ross Tedesco) PP1, 38’52” (M) Terzago (Gruber, Radin), 44’10” (M) Nardi, 47’57” (MV) M. Borghi (Schina) PP1, 49’51” (MV) Ross Tedesco (M. Borghi, Ilic), 52’23” (MV) F. Borghi (Schina, Franchini)
MASTINI VARESE: 65 Tura (33 Menguzzato), 3 Schina, 5 Re, 20 Cecere, 22. E. Mazzacane, 34 F. Borghi, 64 Lo Russo, 90 Ilic, 64 Lo Russo, 4 Perna, 6 Ross Tedesco, 12 Franchini, 16 Vanetti, 17 Andreoni, 19 Teruggia, 21 M. Mazzacane, 23 M. Borghi, 55 Piroso, 74 Asinelli, 88 Privitera, 91 Raimondi, 97 Odoni. Coach: Massimo Da Rin
MERANO: 41 Tragust (31 Marinelli), 6 Radin, 10 Hellweger, 19 Beber, 50 Borgatello, 60 Doliana, 67 Gruber, 93 Kobler, 12 Mitterer, 18 Lo Presti, 20 Terzago, 23 Gasser, 26 Gatti, 27 Faggioni, 29 Pontus Moren, 64 Verza, 71 Ansoldi, 81 Juscak, 90 Nardi, 94 Carpino. Coach: Massimo Ansoldi
Ufficio Stampa Mastini Varese Hockey
Massimo Airoldi